Il segreto del successo di Morrolinux – Parte 2: il futuro

Questo articolo contiene la seconda parte dell’intervista di Massimiliano “Max” Roveri, Community Manager di Linux Professional Institute, a Moreno Razzoli, alias Morrolinux, campione di Linux, YouTuber e, ora, Partner di LPI.
Nella prima parte dell’intervista, abbiamo parlato con Moreno delle origini della sua passione per il FLOSS e del suo canale, Morrolinux.
Il “Campione” di Linux e Open Source diffonde la voce sul FLOSS dal suo canale YouTube da ormai oltre 70.000 iscritti ed è ora anche un Training Partner (Platinum) del Linux Professional Institute (LPI).
In questa seconda parte, viaggiamo nel futuro, con Moreno che mette in evidenza alcuni dei progetti FLOSS più intriganti e immagina cosa potrebbe accadere in futuro per loro, mentre condivide anche alcune riflessioni sul proprio futuro professionale.
Moreno, che cosa ti aspetti dall’essere diventato un Partner LPI, e questa tua nuova posizione come contribuirà al tuo programma di corsi e al tuo canale YouTube?
Si tratta più di quello che voglio raggiungere che di quello che mi aspetto.
Prima di tutto, voglio essere parte del movimento che porta i concetti e i valori del FLOSS e delle certificazioni a un pubblico più ampio in Italia.
Non c’è motivo per non avere una cultura mainstream della certificazione IT anche in Italia, come accade in altri Paesi. Voglio contribuire alla consapevolezza dell’importanza di avere competenze FLOSS e di averle certificate, in modo da poter dimostrare sul mercato del lavoro di possedere e padroneggiare tali competenze e conoscenze.
Secondo i dati del 2020 Open Source Jobs Report, per esempio, la domanda di professionisti con competenze in tecnologie Linux e open source è in forte e costante crescita: Il 93% dei responsabili delle assunzioni dichiara di avere difficoltà a trovare talenti open source e il 63% afferma che le proprie organizzazioni hanno iniziato a sostenere progetti open source con l’obiettivo esplicito di assumere persone con queste competenze.
In un quadro simile, di grande richiesta e grande caoticità, avere le competenze giuste per il mercato e poterlo dimostrare è fondamentale per distinguersi.
C’è anche bisogno di una comunicazione più efficace tra il mondo aziendale delle certificazioni professionali e il pubblico in generale.
C’è un vasto bacino di professionisti e aspiranti professionisti di ogni età e livello che non hanno una visione chiara del panorama delle certificazioni IT e della portata dell’impatto che l’ottenimento di una certificazione può avere sulla loro carriera.
Il mio obiettivo come Partner LPI è anche quello di contribuire a questa conversazione.
Grazie alla Partnership con LPI, sarò anche in grado di rendere gli Esami di certificazione LPI più accessibili a coloro che mi seguono su YouTube attraverso uno sconto sostanziale sull’acquisto dei voucher.
Per i miei studenti su Udemy che vogliono certificare le competenze acquisite durante il corso, invece, l’esame sarà ancora più accessibile grazie a un coupon su misura per loro. 
Morrolinux e Morrolinux come Partner LPI: e poi? Che cosa ti aspetti da te stesso, dalla Partnership e (perché non chiederlo…) da Linux e dal panorama open source tra 1, 5, 10 anni?
Il paradigma open source sta cambiando il mondo in meglio, e non parliamo solo di software: il progetto Open Source Ecology, per esempio, fornisce una piattaforma tecnologica aperta per la costruzione fai-da-te di 50 diverse macchine industriali essenziali per lo sviluppo dei villaggi. Questo progetto è particolarmente significativo nei Paesi in via di sviluppo perché consente alle popolazioni locali di accedere a risorse altrimenti non disponibili. 
L’Open Biomedical Initiative è un’organizzazione globale senza scopo di lucro creata per sostenere la collaborazione aperta nella progettazione di macchine e protesi biomediche a una frazione del costo delle tariffe commerciali, rendendole accessibili a chiunque: basta scaricare il progetto e inviarlo a una stampante 3D. La parte migliore è, ovviamente, l’apertura, la “openness”: tutti i progetti sono adattabili a esigenze specifiche. 
Un altro fronte particolarmente rilevante su cui unire gli sforzi è quello della sostenibilità ambientale. L’elenco Open Sustainable Technology è in continuo aggiornamento e raccoglie i progetti open source più rilevanti nel campo delle energie rinnovabili e non solo. È una vera miniera, con risorse che vanno dai dataset liberamente accessibili agli algoritmi e alle librerie rilasciate sotto licenze FLOSS che possono essere liberamente modificati e ridistribuiti a beneficio della comunità.
L’open source ha rivoluzionato il modo di lavorare in così tanti settori che il campo dello sviluppo del software ne sembra l’esempio più banale.
Il fenomeno in sé è tutt’altro che banale. Non stiamo parlando solo di piccole e medie imprese che possono sviluppare le loro soluzioni più velocemente e con un più alto standard di qualità grazie a strumenti e librerie Open Source. Anche i “giganti della tecnologia” (FAANG &; Co., se preferite) affidano gran parte della loro infrastruttura e del loro stack tecnologico a progetti e tecnologie open source. Di solito “ricambiano il favore” contribuendo con codice o denaro a questi progetti e rilasciando, di tanto in tanto, qualche libreria o framework per uso interno come progetto open source per la comunità.
Quando si tratta della complessa relazione tra FLOSS e Bich Tech e, in senso più ampio, tra il FLOSS e il suo lato commerciale, penso che ci sia ancora molto da fare per consolidare la sostenibilità a lungo termine del modello open source in un ambiente orientato al business. Ci sono ancora troppi attori che traggono profitto dall’Open Source senza restituire nulla ai progetti correlati; dall’altro lato, ci sono organizzazioni che semplicemente non sono abbastanza grandi o forti da restituire alla comunità.
Vedo, però, che qualcosa sta cambiando dopo i recenti eventi nell’area della sicurezza informatica: La questione del supporto tecnico ed economico è diventata molto chiara e siamo sicuramente sulla strada giusta.
Sono quindi piuttosto ottimista a questo proposito. Forse nei prossimi cinque anni avremo un’idea più chiara su come garantire la sostenibilità di questi progetti (almeno si spera).
E tra dieci anni?
Dieci anni sono l’equivalente di un’era geologica in questo campo!
L’anno scorso abbiamo mandato su Marte un elicottero a guida autonoma completamente open source… Di questo passo, non riesco nemmeno a immaginare cosa potrebbe accadere anche solo tra qualche mese! Mi piacerebbe sentire nei commenti cosa ne pensano i nostri lettori 😉
Per quanto mi riguarda, non sono particolarmente desideroso di stare con le mani in mano: personalmente sto lavorando per portare avanti diverse attività collaterali (fa parte della mia natura curiosa), ma una cosa che farò di sicuro è dedicare più tempo all’insegnamento di corsi (sia di persona che on-demand) e alla produzione di contenuti di alta qualità su YouTube.
 

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